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Benvenuti nella casa de Lemoire - tel: 3203697675
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La nostra tovaglia in cotone artigianale trae ispirazione dalla figura mitologica di Cefiso. Cefiso è un dio fluviale della mitologia greca, spesso associato a fiumi e sorgenti. Questa tovaglia, realizzata interamente a mano in Italia, cattura l’essenza di Cefiso attraverso il suo design elegante e la sua qualità artigianale. Le righe blu e bianche rappresentano le acque fluide e il suo aspetto classico richiama l’antica bellezza. Ogni pasto su questa tovaglia diventa un’esperienza lussuosa, come se ci si trovasse in un luogo mitico.
Cefiso è il padre di diverse figure mitologiche tra cui la più nota Narciso, che concepì violentando la naiade Liriope dopo averla intrappolata fra le sue onde e Liriope rimasta incinta, diede alla luce un bellissimo bambino che chiamò Narciso. Secondo Pausania, Cefiso era anche il padre delle Cefisee, le cinquanta naiadi venerate lungo le sponde del fiume che porta il suo nome.
Noi, Lemoire, tessitrici del destino, danziamo nel chiarore lunare, intrecciando i fili della vita e del tempo. Le nostre voci si fondono in un coro antico, e ora, per te, sveliamo la storia di Cefiso, il fiume che scorre tra le pieghe dell’Olimpo.
Io, Cloto, la filatrice, tiro il filo d’argento dalla mia rocca. Ascolta, dunque, mentre il destino si dipana:
Nel cuore delle montagne, dove le nevi eternamente sussurrano segreti, Cefiso ha origine. Le sue acque sgorgano dalle viscere della terra, come un respiro primordiale. Figlio di Oceano e Teti, Cefiso è un dio selvaggio, impetuoso come le rapide che solcano le sue vene.
Io, Lachesi, la misuratrice, sto al suo fianco. Cefiso danza tra le rocce, scolpendo gole profonde e valli fertili. Le sue acque nutrono gli alberi, le bestie e gli uomini. Ma è nel suo abbraccio che nascono le storie più intense.
Narciso, il giovane cacciatore, è il frutto di quella passione. Cefiso, ardente e incontenibile, si unì a Liriope, una naiade dai capelli d’argento. Il loro amore fu breve, ma il destino aveva già tessuto la trama: Narciso, riflesso nell’acqua cristallina del fiume, si innamorò di sé stesso. E così, la bellezza diventò tragedia.
Io, Atropo, la tagliatrice, stringo le forbici. Cefiso, inconsolabile, pianse lacrime di fiume. Le sue acque si fecero torbide, e il ricordo di Narciso si diffuse nei meandri. Da allora, ogni riflesso nell’acqua porta con sé un’eco di quel desiderio infranto.
Scheda tecnica
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